Facebook resiste: il social raggiunge i 3 miliardi
Facebook resiste: il social raggiunge 3 miliardi di utenti attivi mensili
In Europa potrebbe diventare a pagamento e senza pubblicità
Facebook resiste e non è morto
Creato nel febbraio 2004, Facebook resiste ancora. Oggi è utilizzato da quasi il 40% dell’intera popolazione mondiale e il dato emerge dall’ultimo rapporto trimestrale, citato da TechCrunch, della società Meta, che evidenzia una partecipazione minore dei più giovani ma attesta il buono stato di salute del social network. A crescere sono anche gli utenti giornalieri attivi su Facebook che passano dai 2,037 miliardi del trimestre precedente alla quota attuale di 2,064 miliardi.
Il rapporto segnala inoltre che gran parte della crescita degli utenti di Facebook proviene dall’Asia e dal resto del mondo, mentre appare evidente un rallentamento negli Stati Uniti e in Canada, tradizionalmente il mercato più importante per Facebook. In particolare, il numero di utenti attivi mensili in USA e Canada è aumentato solo di 1 milione nell’ultimo anno, arrivando così a 256 milioni. Al contrario, nella regione Asia-Pacifico la crescita è stata di 25 milioni di utenti, raggiungendo 1,29 miliardi di persone, mentre nel resto del mondo di 16 milioni di utenti in più per un totale di circa 1 miliardo.
A quasi 20 anni dal lancio Facebook resiste e continua dunque a espandersi rapidamente nei paesi emergenti, dove l’accesso ad internet e ai dispositivi mobili è in forte crescita. In futuro la piattaforma dovrà continuare ad attrarre nuovi utenti e coinvolgere maggiormente quelli esistenti, in particolare le generazioni più giovani sempre più rivolte a social network concorrenti come TikTok.
La società di Mark Zuckerberg che include Facebook, Instagram, Whatsapp e da poco anche Threads, conta 3,88 miliardi di utenti attivi mensili, quasi la metà degli abitanti del pianeta: Meta si conferma così il gruppo leader mondiale nel settore dei social media.
Zuckerberg ha anche individuato in Reels, la funzione nata per contrastare TikTok, uno dei principali motivi della crescita dell’azienda: i reel ottengono 200 miliardi di riproduzioni al giorno nelle varie app.
Pagamento per non avere pubblicità
Secondo una recente indiscrezione del New York Times, Facebook e Instagram potrebbero introdurre in Europa account a pagamento senza pubblicità, come è già avvenuto per Spotify e YouTube.
L’impresa statunitense vorrebbe introdurre degli abbonamenti all’interno delle due piattaforme social, offrendo così ai clienti un’alternativa a pagamento all’offerta gratuita che resterà comunque disponibile. Riguardo a questa novità per le due piattaforme social, al momento non si conoscono né i possibili tempi di lancio né l’eventuale costo.
La nuova idea di Zuckerberg sarebbe nata in risposta ad alcuni timori delle autorità europee relativi a dati e privacy. Nel vecchio continente infatti per lo stesso motivo non è ancora stata lanciata la nuova applicazione di Meta chiamata Threads, rivale di X, un tempo Twitter.
Facebook e Instagram guadagnano attraverso le pubblicità, e così è sempre stato poiché spot e annunci arrivano con precisione agli utenti selezionati, grazie all’intensa raccolta di dati effettuata a priori. È proprio per questo motivo che, negli ultimi anni, l’UE ha provato a frenare il costante drenaggio di dati attraverso numerosi regolamenti, tra cui il General Data Protection Regulation (GDPR) del 2018, e il più recente Digital Service Act (DSA), che diverrà effettivo nel febbraio del 2024.
Le varie norme introdotte hanno restituito una parte di controllo dei dati agli utenti, ma allo stesso tempo hanno diminuito le capacità di Meta e delle altre piattaforme online di mantenere pubblicità indirizzate a specifici utenti come avveniva in precedenza. Gli annunci mirati costituiscono comunque uno strumento importante per le aziende per raggiungere più utenti e ottenere un pubblico in target.
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