WeVoz: il social che comunica solo con i messaggi vocali
WeVoz: il social che comunica solo con i messaggi vocali
Ideato da un start-up siciliana, il nuovo social gratuito offre la comodità della comunicazione audio, insieme a una grafica semplice e user-friendly, al fine di garantire contenuti diretti e accessibili a tutti. Già dal nome, che unisce le due parole “We”, – noi in inglese, inteso come comunità di persone – e “Voz” – voce in spagnolo -, s’intuisce la natura del social che si pone come obiettivo quello di raccogliere il più ampio bacino di utenti, abbattendo così i limiti sia di usability, che di accessibilità.
Quando è nato WeVoz
Dopo il successo di Clubhouse, il social network con chat audio su invito lanciato nel 2020 dalla Alpha Exploration Co., che in un solo anno ha raggiunto la valutazione di un miliardo di dollari, oggi la start-up di Termini Imerese specializzata in vocal content promette di far diventare la comunicazione più interattiva, comoda e screenless.
Come funziona WeVoz
Con WeVoz i contenuti vocali diretti e di breve durata scorrono all’interno di una timeline, attraverso un player automatico in riproduzione continua, liberando così l’utente dalla necessità di stare incollato allo schermo.
«Si tratta di un nuovo modo di essere social, di comunicare e di relazionarsi con gli altri in maniera sana, senza dover restare incollato ad uno schermo», spiega Christian Di Sante, uno dei fondatori.
WeVoz: il social dei vocali
Se si vuole interagire invece, tra le altre WeVoz è dotato di tecnologia “speech to text”, che consente di trasformare il messaggio audio in messaggio di testo. Già ribattezzato il “Twitter della voce”, sono gli stessi utenti a premiare i “voz” più amati: non c’è alcun algoritmo a incidere sulla vitalità di un contenuto. Questo è uno dei motivi che gli fanno guadagnare la nomea di primo social, che mette la vita dell’utente al centro dell’intero progetto e guarda alla community come obiettivo piuttosto che come uno strumento.
Messaggi Vocali: perché hanno più successo
In vista del lancio del social per ragazzi WeVoz, l’omonima azienda ha effettuato un sondaggio su un campione di oltre 1.200 cittadini italiani iscritti ad almeno un social network. L’analisi è interessante in quanto fornisce alcune informazioni sulla vita digitale degli utenti.
Dallo studio risulta che il 61% utilizza di più i testi per comunicare, ma 9 utenti su 10 preferirebbero farlo via audio, attraverso messaggi vocali, che piacciono per maggiore chiarezza e intimità. Secondo due utenti su tre, infatti, la voce ha meno possibilità di essere fraintesa. Inoltre, mentre si registra o si ascolta un audio, si possono svolgere altre attività, cosa che preferirebbe fare 1 su 4 durante l’utilizzo dei social.
La tendenza, dunque, sembra suggerire che gli utenti preferiscono comunicare nella maniera più diretta possibile, con la voce, ma senza rinunciare ai testi scritti.
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